Tempo fa avevo parlato di value proposition, cioè il valore che ti contraddistingue, quello per il quale un potenziale cliente dovrebbe scegliere te rispetto ad un qualsiasi competitor.
Questa settimana ho riflettuto parecchio su questo fattore e su cosa effettivamente lo determini: credo molto nella collaborazione tra creators, nello scambio di idee e nella disponibilità reciproca nel momento in cui ci si accorda per lavorare insieme. In poche parole, la professionalità viene prima di tutto: ecco perché da professionista voglio portare a termine gli obiettivi che insieme ai professionisti e alle aziende per cui lavoro abbiamo fissato, mantenendo il mio essere intatto.
Essere sempre sul pezzo costa tanto in termini di tempo. Lavorare da freelance ha un grande vantaggio, cioè puoi svolgere il tuo lavoro quando vuoi, ma sempre più spesso per me vuol dire che puoi svolgere il tuo lavoro tutto il giorno.
Io, ad esempio, fatico a prendermi il mio tempo: so di sbagliare, ma avere un momento per me durante la giornata mi fa pensare a come avrei potuto impiegare meglio quello stesso tempo al pc, e spesso e volentieri ci rinuncio.

Avere tantissimi input durante la giornata (stare sempre con lo smartphone in mano, controllare notifiche, inbox, e annotando idee spuntate fuori dal nulla) a volte influenza le mie attività quotidiane: posticipo commissioni, uscite e quasi tutto ciò che riguarda me perché tanto “è una cosa mia, posso spostarla”.
Eppure non sono sopraffatta da questo stile di vita: il tran tran mi piace, preferisco accelerare sempre. Il mio tempo sono ben felice di utilizzarlo per portare avanti progetti a cui tengo, ma nel momento in cui un appuntamento salta per un motivo non valido, portandosi dietro tanto lavoro già ideato, programmato e fissato nel piano editoriale, mi interrogo sul valore di ognuno di noi, ripenso alle mie scelte mentre ridefinisco gli impegni per sopperire a questo stop.
Quella che racconto è un’esperienza negativa di questa settimana, che però mi porta alla prima delle tre cose belle successe nell’ultimo periodo:
› scoprire il proprio valore è importante quanto valutare quello delle persone con cui si collabora: non mi sono pentita del mio modo di lavorare, piuttosto ne sono ancora più convinta. Inquadrare, risolvere e andare avanti: è bello essere fieri di come si è!
› ho girato un video per raccontare di un’iniziativa bellissima di European Languages Institute, la scuola d’inglese in cui lavoro. Parlare in video è una cosa nuova per me, ma che mi ha fatto piacere fare e valuto di ripetere in futuro. Quest’anno la voglia di tornare a viaggiare è tantissima, bolle in pentola un viaggio pazzesco a New York. Se siete interessati, domani scade il tempo per iscriversi!
› ho ricominciato a leggere.
Ho cominciato da “E questo cuore non mente” di Levante, un libro che ho cercato mille volte di continuare ma poi non avevo mai abbastanza tempo per superare le 10 pagine: pensavo ad altro, faticavo a rallentare e a concentrarmi sulle parole, a volte non ci provavo nemmeno. Però ho capito che è importante avere del tempo per se, rallentare, respirare e metabolizzare.

Alla prossima!
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